09 dicembre 2007

Veglia di Avvento dei Giovani

Venerdì 14 dicembre 2007
Basilica di Sant'Antonino

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Viverà

Per info sul progetto:

Raffaele Sfolzini 328 9540633
Alberto Carenzi 338 7005382

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22 ottobre 2007

Lounge party, 10 novembre ad Agazzano

Agazzano / Sabato 10 novembre 2007: imperdibile!

Clicca sulle immagini per ingrandirle:



Domenica 28, messa alle 21:00

A partire da domenica sera 28 ottobre, alle 21:00, padre Sisto celebrerà una messa ogni settimana al Santuario della Beata Vergine del Castello. L'idea è quella di dare inizio ad un momento forte, ad una esperienza viva aperta a tutte le persone che vorranno coinvolgersi.

Quindi... partecipa anche tu e, soprattutto, passaparola: è importante!

Per maggiori informazioni: dammidabere@libero.it

17 settembre 2007

Via alle proposte!

Ciao ragazzi,

Sisto è disponibile anche quest'anno, ma...

... ma desidera che non sia lui a proporre, che siamo noi a chiedere cosa fare quest'anno.

Quindi via alle proposte!

Lorenzo

05 giugno 2007

Il cielo sempre azzurro

Paolo ci lascia alcune righe...

« ... a me sono piaciute e hanno fatto pensare, come un eco alle parole del vescovo alla veglia di Pentecoste (è un brano conosciuto).

Il cielo sempre azzurro

.. mi ha raccontato che nella steppa usano sempre la parola "azzurro" per designare il cielo, anche quando è grigio, perchè sanno che al di sopra delle nuvole è sempre di quel colore. Mi ha preso per mano e mi ha aiutato ad attraversare queste nuvole. Mi ha insegnato ad amare me stessa.. mi ha rivelato che il mio cuore doveva servire me e dio, e non essere assoggettato alle necessità degli altri.

Mi ha detto che il mio passato mi avrebbe accompagnato per sempre: tuttavia, quanto più fossi riuscita a liberarmi dei fatti e a concentrarmi solo sulle emozioni, tanto più avrei capito che nel presente esiste sempre uno spazio grande come la steppa, che deve essere colmato con altro amore e altra gioia di vivere.

Infine mi ha spiegato che la sofferenza nasce quando ci aspettiamo che gli altri ci amino nel modo che immaginiamo, e non nella maniera in cui l'amore deve manifestarsi, libero, incontrollato, pronto a guidarci con la sua forza e a impedirci di fermarci.

(Paulo Coelho)

Paolo »

24 maggio 2007

TELO VOLANA IZAY

Paola ha inviato una bellissima testimonianza. Buona lettura!

Ciao a tutti,

in occasione di questa Pentecoste, volevo rendervi partecipi di una bellissima testimonianza che ho ricevuto non molto tempo fa da un giovane padre di nome Giovanni ordinato sacerdote a 24 anni e dal dicembre del 2006 in missione in Madagascar dove vi rimarrà per 10 anni.

La testimonianza mi ha "toccata sul vivo", sono felice di questo dono semplice e inatteso che un amico lontano mi ha voluto fare: il Signore opera per davvero attraverso vie misteriose e del tutto originali!

Ancora per questi pochi giorni buona Pasqua a tutti!

Paola-Agazzano


« TELO VOLANA IZAY

"E' da tra mesi" che sono qui. Allora continuo a raccontare qualcosa di quello che vedo, per farvi partecipi delle cose bello che vivo. Questa volta più che riflessioni vorrei raccontarvi la pasqua che ho trascorso.

Sono andato con don Giovanni Caselli in una delle parrocchie di p. Max dei Fratelli della Carità, al villaggio di Amboimanzaka, a una cinquantina di km da Ambositra. Chiariamo subito: per fare quei 50 km ci abbiamo messo circa tre ore. Perchè l'asfalto l'abbiamo salutato dopo i primi 3 km, appena usciti da Ambositra. La strada era tutta in terra, e in certi punti, dove era più rovinata a causa delle pioggie, si inventavano scorciatoie (o meglio "allungatoie" attraverso gli alberi). Gli ultimi km erano poi un sentiero di montagna, sufficiente appena per la macchina (siamo andati con un 4x4), di salite e discese, o comunque di sobbalzi continui tra sassi e buche. Amboimanzaka è un villaggio di 500-600 persone (all'anagrafe non hanno saputo dirmi il numero preciso...), abitato dagli Zafimaniry, una delle etnie del Madagascar (in tutto saranno 18000?), quelli molto abili nel lavorare il legno, soprattutto il palissandro, anche se adesso si fatica a trovarlo, perchè un palissandro ci mette parecchi decenni per crescere ed essere utilizzabile. Le abitazioni sono capanne in legno, a parte la chiesa, la canonica e altre tre case, che sono in mattoni e col tetto in lamiera. Le case sono molto piccole, come piccolo è tutto il paese, molto raccolto. Il paesaggio intorno è semplice ma bello, molto verde, c'è una piccola cascata dove si va a fare il bucato.

Arrivando con la macchina, il sentiero scende, per cui vedi il villaggio dall'alto, e ti accorgi di come sia piccolo. Arrivando poi, l'impressione è che non ci sia quasi nessuno, solo qualche bambino incuriosito per l'arrivo di una macchina. Poi, entrando in paese, attraversandolo perchè la nostra casa era all'altra estremità vicino al torrente e alla cascata, vedevi arrivare bimbi e persone da tutte le parti, ed erano tantissimi! Tutti i bimbi all'arrivo sono venuti a salutarci, qualcuno un po' impaurito per questi due stranieri, altri più coraggiosi ed estroversi. La nostra casa era vicino alla chiesa e alla canonica (che fa anche da scuola e magazzino, e altre cose se necessario), una casetta in legno fatta fare da p.Max per accogliere gli ospiti e anche i turisti; e' molto semplice ma carina. Non c'è corrente elettrica, non c'è acqua corrente, non ci sono servizi igienici (devi andare in vicino alla canonica per i servizi, che ai nostri occhi e per le nostre abitudini non paiono tanto igienici, ma sono un inizio, e comunque ci facevano sempre trovare l'acqua scaldata per lavarci). La casa era composta da due vani: in uno c'erano due letti, nell'altro c'erano un letto e un tavolino (ho dimenticato di dire che con noi era venuto anche un seminarista di Ambositra a fare un po' di esperienze pastorali). La stanza con il letto e il tavolo serviva per dormire a uno di noi e poi per pranzare tutti, ed era anche la "sala riunioni" per preparare la liturgia con i responsabili della parrocchia.

Forse è un inizio un po' lungo, ma mi sembra utile. Anche perchè due delle cose che mi hanno colpito subito sono state proprio queste: la semplicità, sobrietà - diciamo pure povertà - del luogo, e la grande accoglienza verso noi "mompera". Le cose erano poche e certo non molto "ricche", ma tutte molto curate per noi. La gente ci ha servito e riverito. Mi stupisce sempre vedere come chi ha poco riesca ad accogliere in modi sorprendenti. Penso sia per due motivi: uno perchè ti danno il meglio di quello che hanno, e te ne accorgi, lo precepisci; secondariamente perchè quando arrivi in certi posti e condividi qualcosa delle condizioni della gente, bè, anche le nostre esigenze e pretese si riducono o si relativizzano, lasci perdere "tante balle" e ti lasci accogliere più facilmente. L'avere tante cose, che di per se dovrebbe permettere un'accoglienza migliore, in realtà mi sembra che ostacoli, perchè poi ci preoccupiamo forse troppo di dare cose, servizi, "agevolazioni", che ci fanno distrarre dal cuore dell'accoglienza: esserci noi, che è il nostro meglio, e gli ospiti. In questo forse dovremmo semplificare le cose.

Siamo arrivati il giovedì a pranzo, dopo aver celebrato in cattedrale ad Ambositra la messa crismale. Dopo il pranzo e un po' di riposo, Intorno alle 17 abbiamo iniziato la messa in coena domini. Ha avuto inizio fuori dalla chiesa, leggendo il brano di vangelo in cui Gesù manda i discepoli a preparare la casa per mangiare la pasqua. Cosicchè alcune persone sono entrate in chiesa, e durante il canto, mentre entravamo noi con il resto dell'assemblea, hanno preparato l'altare e il presbiterio. Alle 18.30 eravamo all'inizio della liturgia della parola. Tutto viene cantato. Poi la lavanda dei piedi, che non abbiamo fatto dopo l'omelia ma durante la preghiera eucaristica, dopo il racconto dell'istituzione, appena finite le parole di Gesù "fate questo in memoria di me". E noi (io e don Giovanni) abbiamo lavato i piedi a dodici persone, e poi queste dodici persone hanno lavato i piedi ad altre dodici persone sedute tra la gente.

Ricordo che in Italia, lavando i piedi (ma anche quando da ragazzino era toccato a me di farmi lavare i piedi dal mio don) trovavi dei piedini lindi e profumati, calzine bianche, borotalco che era ancora nell'aria... bè i piedi che ho toccato, lavato e baciato qui erano tutt'altro: piedi duri, con una pelle che è diventata una corteccia, per i tanti km fatti a piedi e scalzi, piedi polverosi, callosi, sporchi... Non so come fossero i piedi dei discepoli quella sera, ma so che Gesù non ha lavato i nostri piedi dopo che ci avevamo messo il borotalco, cioè, per dirla con s.Paolo "... Dio dimostra il suo amore verso di noi perchè, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Rm 5,8). Toccare, lavare e baciare quei piedi mi ha aiutato a sentire la grandezza dell'amore di Gesù per noi, che non si è fermato davanti a nulla ed ha amato "fino alla fine" (Gv 13,1). Poi abbiamo ripreso la preghiera eucaristica. A questo punto è d'obbligo una precisazione per i liturgisti più preparati che leggeranno queste righe: non abbiamo seguito le rubriche, e forse certe cose andrebbero pensate di più. Ma prima di essere giudicata una liturgia va vissuta.

Dopo la celebrazione (che è durata circa 3 ore e mezzo), per tutta la notte c'è stata la veglia di preghiera, un po' come si fa da noi. Gruppi di persone (hanno cominciato i bambini, poi i giovani, le donne, gli uomini...) a vegliare e pregare e cantare. Canti che si sentivano in tutto il villaggio (un po' perchè il villaggio è piccolo, ma anche perchè cantavano veramente con tutte le loro forze). Alla mattina le lodi, come avviene ogni giorno della settimana per ogni giorno dell'anno... la preghiera del mattino inizia alle 7, e siamo in una decina alle lodi, poi mentre si prega arrivano in silenzio persone che si accomodano nei banchi. E' la preghiera che convoca e accoglie (alla fine delle lodi saremo stati una cinquantina). Che bello! Che semplicità e forza! Poi il venerdì santo alle 14.00 la via crucis, partendo dal sentiero a monte del villaggio. Arrivo in chiesa e liturgia della Passione del Signore. Qui, siccome il culto dei morti è molto importanti, la parte del vangelo in cui Gesù è sepolto viene letta alla fine della liturgia (dopo la comunione), viene in un certo modo "trasportato" il feretro nel luogo stabilito - per noi era in fondo alla chiesa - e poi un raiamandreny, cioè un anziano, fa il discorso di ringraziamento per essere venuti a far visita al morto, cosa che fanno nei loro funerali, e che sentono come molto importante (e lo è davvero, avendo anche ricadute "sociali" nei rapporti familiari).

Abbiamo terminato dopo le 18. Il sabato santo abbiamo celebrato alle 20.00, e sono venute persone anche dai villaggi vicini che non avevano le liturgie, così anche domenica. Abbiamo iniziato con il fuoco pasquale e il cero, nel buio di quella notte e di quella chiesa senza lampioni o lampadine, con il canto dell'exultet fatto dai bambini della scuola materna veramente bello, veramente exultet! per la potenza unita all'armonia delle loro voci. La veglia e la messa sono finite alle 24.30. Ma assolutamente non pesanti, anzi. Soprattutto per loro, che dopo la liturgia hanno continuato in chiesa a cantare e fare alcuni balli tradizionali, proposti dai giovani e dai ragazzi. Io alle due sono andato a letto, loro hanno continuato. La mattina, nella messa di Pasqua, prime comunioni di 26 bambini (di età diverse, tra i 7 e 14 anni circa), anche di una ragazzina battezzata la sera prima. Anche qui tre ore di celebrazione. Del tanto tempo passato in chiesa, rimane proprio che non è assolutamente pesato, anzi.

Certi posti, riflettevo con don Giovanni Caselli, sono proprio più "evangelici". E non perchè là la gente sia più santa o meno peccatrice, o che la logica evangelica lì determini lo stile di vita, anzi. Ci sono i santi e i peccatori là come in tutti gli altri posti della terra. Ma è che la povertà della gente e dei posti è stata la scelta di Gesù venendo nel mondo: ha scelto di nascere, vivere e morire povero, tra dei poveri (i pastori a natale e i ladroni o qualche donna che lo seguiva a pasqua, e poi per tutto il resto della sua esistenza). Per questo tali posti ti aiutano a celebrare: non c'è luce elettrica, e il cero diventa davvero la lampada che guida i nostri passi, e la chiesa è davvero illuminata dalle candele luci del nostro battesimo; non ci sono libretti o foglietti per i canti, ma tutti cantano e cantano a squarciagola; la gente non ha l'orologio e non ha fretta quando celebra, sa ascoltare il tempo scandito dalla campana della liturgia. Questa piccolezza è davvero grande.

E' Gesù che scegliendola l'ha resa grande o Lui l'ha scelta perchè è essa che è grande? O tutte e due le cose? Comunque, mi è sembrato davvero di percepire che questa piccolezza è grande proprio perchè c'è dietro, c'è dentro, c'è intorno, Dio. L'immenso. Che dispiacere vedere un mondo intero che corre dietro alla grandezza, alla ricchezza, alle complicazioni. E diventa dolore quando a correrci dietro sono persone che conosci e a cui vuoi bene. Chissà quanto avrà sofferto Gesù di questo: con Giuda, coi capi del popolo, coi discepoli... con noi.
Questa semplicità rendeva anche i gesti, magari fatti con poca grazia (nel sistemare i bimbi nei banchi, nel lavarsi i piedi della gente, nel dirigere i canti, nella poca bellezza degli oggetti e dei paramenti...) pieni di Grazia, cioè di una verità profonda che rende nuove e belle tutte le cose, anche le più scancherate.

E' stata una pasqua per me poca "attiva", cioè senza dover e poter fare molte cose. Ripensando alle ultime pasque in Italia è stata molto diversa. Ho avuto così modo di guardare, lasciarmi istruire, servire dalle persone che avevo intorno.
Sono grato a Dio per ciò che mi dona di vedere, di vivere. Mi verrebbe voglia di scrivere riflessioni con la pretesa di aiutarvi a vivere meglio la pasqua lì da voi... e so che qualcuno me le chiederà. Invece lascio a voi di tirare "le conclusioni". Anzi, vi invito a comunicarmele così possono aiutare me a convertirmi.

P.S.: nel descrivere il villaggio e la sua "vita" ho necessariamente trascurato tante cose, che meriterebbero di essere menzionate: di come stiano migliorando l'igiene e la pulizia (così diceva don Giovanni C. che era già stato lì più di una volta), di come la gente insieme a p.Max stia lavorando sodo per costruire strade, predisporre una turbina vicino alla cascata per avere corrente elettrica, migliorare l'istruzione... Il cammino è lungo, ma la pasqua ci insegna a non avere timore (e gli errori che vediamo oggi da noi "paesi avanzati" ci invitano a non avere troppa fretta).

Allora buona Pasqua a tutti voi, che vi regala tanta semplicità e tanta Grazia, don Giovanni R. »

07 maggio 2007

12 maggio, il Paese dei Balocchi a Fiorenzuola



Sabato 12 maggio a Fiorenzuola, un invito per tutti tratto dal sito dei catechisti piacentini:

« Carissimi catechisti,
questo è un invito in grande stile!

Il 12 maggio a Fiorenzuola si terrà un evento sensazionale: grazie alla collaborazione tra l’ACR parrocchiale e il Comune di Fiorenzuola, per tutto il pomeriggio l’intera città si trasformerà nel “Paese dei Balocchi”; tutte le strade si coloreranno e le persone impazziranno di felicità!

È un momento al quale non potete rinunciare, né voi, né i vostri ragazzi.
Attraverso giochi e attività tutto diventerà a misura di ragazzo e ciascuno potrà vivere una giornata nella città che ha sempre sognato.

Ballerini pazzi, pittori folli, geni incompresi e tanti altri personaggi saranno guidati dal Mastro dei festeggiamenti; egli ci ricorderà che non vogliamo una città a misura di asino, dove tutto, anche quello che non va bene, è concesso!

Vogliamo invece che il gioco possa diventare un elemento che dia forza al nostro crescere!
Per questo incontreremo anche il sindaco di Fiorenzuola al quale consegneremo, al termine della giornata, le chiavi e le mura della città dei ragazzi.

Insomma, lo avete capito, è un'occasione troppo grande perché vada persa!

Vi aspettiamo con i vostri ragazzi Sabato 12 maggio alle 15 e 30 in piazza Molinari. »

22 aprile 2007

Da Federica, Claudio, Laura per un amico

Cari amici,

chiediamo anche a voi un pensiero per il nostro amico Luca, che ha avuto un brutto incidente poco più di un mese fa.

Pare che le sue condizioni stiano lievemente migliorando, ma sicuramente ha ancora bisogno di aiuto e di energie per superare questo momento, fisicamente e spiritualmente difficile.

Se volete, siategli vicini con la preghiera, anche se in pochissimi lo conoscete di persona.

Grazie!

26 marzo 2007

Sabato 31 marzo


Messaggio da Lorenzo...

Sabato 31 marzo, dalle ore 19:30, Padre Sisto sarà disponibile per le confessioni.

Alle ore 21:00 ci sarà la Celebrazione Eucaristica.

Tutto ciò per entrare nel Mistero Pasquale e per stare insieme.

Passaparola!

20 marzo 2007

25 marzo, mercatino dei libri missionario


Da Francesca!

Domenica 25 marzo, coi ragazzi del mio gruppo della parrocchia, facciamo un mercatino di libri usati.

Anche l'anno scorso abbiamo lanciato quest'iniziativa e i soldi recuperati dalla vendita dei libri sono serviti per permettere l'istruzione per un anno a quattro ragazze madri in Congo coi loro bambini: un progetto missionario proposto tramite la nostra diocesi dalle suore scalabriniane.

Quest'anno vogliamo provare a farle continuare a studiare queste mamme, e chissà, magari, aiutarne anche qualcuna in più.

Quindi se avete dei libri che non leggete più, noi li veniamo a prendere.

Vanno bene tutti i generi, tranne quelli di scuola e Harmony vari (con mio grande stupore sono i miei ragazzi per primi che fanno censura su questo genere di donazioni).

Dai, mandateci dei libri e, soprattutto, venite a vedere il nostro banchetto durante la festa di San Lazzaro il 25 marzo!

Grazie,

Francesca

13 marzo 2007

Ri-laurea Isabella!

Venerdì 30 marzo
ore 12:00 circa
Milano, Accademia di Brera, aula 19

Isabella discute la tesi per la laurea specialistica!

La vita umana, prima meraviglia

Da Francesca.

Suggerisco di visitare questa pagina di Avvenire: è una buona indicazione anche per tutti quelli di noi che fanno gli educatori.

Nell'udienza alla Pontificia Accademia per la Vita il papa ha detto che bisogna, oltre a dare la buona novella, dare anche informazioni sul rispetto della vita umana in tutte le fasi, dare il valore della sessualità e della procreazione. Io ne ho toccato l'urgenza, coi miei ragazzi del gruppo, che hanno dai 16 ai 20 anni: è importante dare buoni valori e buone informazioni.

A questo proposito io ho un bellissimo dvd, che dura mezz’oretta e si chiama La vita umana prima meraviglia. Scientificamente, ma in modo molto accattivante e semplice, segue il percorso degli spermatozoi all'ovulo, il concepimento e l'evoluzione di quelle cellule che da subito sono già una nuova creatura.

È uno spunto buono, chi lo vuole vedere mi chieda. Questi ragazzi pensano di sapere tutto, ma non sanno niente e poi sucedono i pasticci: aborto, violenze, HIV, non sanno niente di questi mali, non sanno quindi neanche riconoscerli, a volte.

23 febbraio 2007

Ricordo di padre Raffaele

Il messaggio di Isabella (di mercoledì, 21 febbraio 2007).

Ciao a tutti.
Vorrei salutare dal nostro blog un caro amico, padre Raffaele, scalabriniano, che se ne è andato ieri.

"BEATI GLI OPERATORI DI PACE.." era scritto sul biglietto ricordo della sua ordinazione.

È stato a Piacenza, nella parrocchia di Sant'Antonio, per diversi anni. Io ero una ragazzina e me lo ricordo bene. Eravamo molto legati e spesso, dopo aver lasciato Piacenza ed essere diventato sacerdote, veniva a trovarci e suonava il nostro pianoforte.

Era giovane ed era una persona speciale. Come sacerdote scalabriniano era molto impeganto, sia con i giovani che con i migranti (penso che anche padre Sisto lo conoscesse bene).
Vorrei ricordarlo qui, con voi. Con un suo pensiero scritto negli auguri di natale 2007, che spero possa essere un augurio ed una preghiera per tutti:

"Il Signore crede ancora nell'uomo, non si stanca mai! Si fa ancora silenziosamente presente perché non vuole disturbare. Nel silenzio, noi l'osserviamo e godiamo di questo suo amore-abbraccio. Cosa c'è di più grande?

La Pace regni nelle nostre vite, la serenità ci avvolga, la contemplazione ci conquisti!

Buon Natale a tutti e grazie a chi ha inviato pensieri di pace. A chi non ce
l'ha fatta, poi, beh il cuore va oltre, il bene non si estingue."


Qui trovate una sua intervista.

16 marzo, preghiera nei vicariati


Durante la Quaresima è previsto un momento di preghiera per tutti i giovani.

L'appuntamento è per venerdì 16 marzo alle ore 21:00, in contemporanea nei sette vicariati della nostra diocesi.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti potete fare riferimento a Pagiop e, in particolare, a questa pagina.

Percorso di Quaresima: venerdì 23 febbraio

Ricordato da Lorenzo.

Venerdì 23 febbraio, alle ore 21:00, inizia il percorso quaresimale proposto da padre Sisto.

Potrà essere o una Via Crucis o un altro momento di preghiera.

A presto!

Mercoledì delle Ceneri, Quaresima da vivere

MERCOLEDÌ DELLE CENERI, 21 febbraio 2007

Solennità

Digiuno e astinenza

Liturgia della Parola

Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6.16-18

LA PAROLA DEL SIGNORE

È ASCOLTATA

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai lelemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.

Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

È MEDITATA

Inizia una nuova quaresima. La Chiesa ci spalanca le porte per introdurci nel grande mistero della misericordia infinita di Dio, che come pioggia abbondante discende dal cielo in questo tempo privilegiato di grazia. È il tempo della conversione. La liturgia delle ceneri ce lo ricorda: convertiti e credi al Vangelo.

Credere al Vangelo è credere a Gesù, Parola fatta carne, che insegna, ammonisce, stravolge e capovolge la vita di chi decide di convergere verso di Lui, unica via che ci conduce al Padre. Ecco il senso del brano del Vangelo di oggi: riscoprirsi figli del Padre Celeste. Elemosina, preghiera, digiuno: non cè nessuna novità, i figli di Israele sono attenti a questi richiami. La Sacra Scrittura è piena di persone che tendono la mano e ricevono qualche spicciolo, di altre che vestite di sacco digiunano per chiedere clemenza, di chi sta ritto in piedi in prima fila per innalzare a Dio la propria preghiera. Gesù non toglie e non aggiunge nulla, ma dà il giusto senso alle cose fatte per Dio. Non ci toglie lobbligo della carità, ma purifica la nostra naturale ricerca di applausi umani e promette una ricompensa sproporzionata direttamente dalle mani del Padre.

Gesù ci ricorda il senso della preghiera come intimità con Dio: «entra nella tua camera». È la preghiera del cuore che svela i suoi segreti a colui che solo sa leggere nel profondo dellanima. È nel segreto che ci si offre al Padre così come si è, con le proprie pene e le proprie miserie, i propri limiti e i propri peccati; è nel segreto che si invoca aiuto e forza per saper affrontare le inevitabili angosce della vita e poter superare gli stessi limiti personali; nel segreto si loda Dio per quei doni che ogni giorno ci riversa nell'anima. Gesù non abolisce il senso del sacrificio, ma ci ricorda che alla mortificazione corporale devono corrispondere splendore e bellezza anche esteriori. Ciò è possibile lì dove il digiuno diventa dono, offerta fatta al Padre con tutto il cuore, la forza, la volontà. Un dono, si sa, viene portato col sorriso sulle labbra, ben vestiti e ordinati.

La ricompensa sarà allora la stessa bellezza di Dio riversata sui nostri volti.

È PREGATA

Chiudi le imposte,
resta raccolto
dentro la piccola cella del cuore.
Essa è abitata
da Dio Uno-Trino,
che la dilata sull'infinito.
Dentro di te
troverai in Dio
anche i fratelli con le sorelle
di tutti i tempi.
Prega da solo
nella tua stanza,
anche Gesù
si ritirava solo
sui monti della sua terra.
Cercava il Padre,
in solitudine, tutta la notte,
in comunione con lui,
che è la fonte del Bell'Amore.
Poesia di sr. Nunziella Scopelliti

MI IMPEGNA

Cercherò di partecipare il più possibile alle diverse funzioni della quaresima e in particolare attingerò frequentemente al sacramento della confessione.
Sr. Etra

Nada te turbe nada te espante
solo Dios basta

Enzo Bianchi: un messaggio per i nostri giorni

Segnalato da Paolo e/o Francesca... ditemi voi! :-)

Ecco un commento molto attuale, di Enzo Bianchi (Comunità di Bose).

Per cattolici e laici la sfida dei giorni cattivi
La Stampa, 18 febbraio 2007
Enzo Bianchi

Per quelli che sono impegnati a favore del dialogo tra credenti cristiani e non cristiani, tra cattolici e “laici”, per i cattolici stessi che credono al dialogo vissuto nell’ascolto dell’altro, nello sforzo di non disprezzare l’altro ma di operare con lui un confronto nella mitezza, questi sono - per usare un linguaggio biblico - "giorni cattivi". Sì, c’è molta sofferenza, molto disagio, e c’è anche un “silenzio” non vigliacco ma consapevole e responsabile da parte di chi non vuole in alcun modo ferire la comunione ecclesiale. D’altronde da anni si poteva intuire l’accrescersi di questo scontro, unico sbocco alternativo possibile rispetto alla vittoria dell’ipotesi della religione civile, ipotesi accarezzata e vagheggiata purtroppo anche nel nostro paese cattolico, così alieno da tali esiti di matrice protestante evangelicale.

Eppure ci sono parole autorevoli, dichiarazioni di Benedetto XVI che dovrebbero servire da deterrente rispetto a questa situazione in cui di fatto sembra rinata la dialettica polemica tra clericali e anticlericali. La distinzione tra le competenze della religione e quelle della società politica, sancita dal concilio Vaticano II e ribadita da Giovanni Paolo II, è stata precisata più volte dall’attuale papa: “La chiesa non può e non deve prendere nelle sue mani la battaglia politica per realizzare una società più giusta”, ma sempre, nella sua azione e nel suo magistero che vuole illuminare i cristiani e gli uomini che desiderano ascoltarlo, essa deve arrestarsi al “pre-politico e pre-economico”. Solo così è infatti possibile la profezia ispiratrice di soluzioni tecniche che spettano alla società, cioè ai cittadini cristiani e non cristiani, tutti chiamati a pari titolo, con gli stessi diritti e doveri, a concorrere alla costruzione della polis.

Lo stesso Benedetto XVI ha detto e ripetuto che “la chiesa non deve imporre ai non credenti una prospettiva di fede”, che essa “non vuole imporre a coloro che non condividono la fede prospettive e modi di comportamento che appartengono ad essa”, ma che la chiesa intende ribadire quello che reputa un cammino di umanizzazione, un vero servizio all’uomo. Sì, la chiesa ha il dovere e il diritto di intervenire pubblicamente in difesa dell’umanesimo in cui crede e non deve essere zittita nel suo annunciare a tutti il messaggio del Vangelo!

Sovente però alcuni cattolici sembrano voler costituire gruppi di pressione in cui la proposta non avviene nella mitezza e nel rispetto dell’altro, ma diventa intransigenza arrogante, e contrapposizione a una società giudicata malsana e priva di valori. No, non è con questo giudizio e disprezzo dell’altro ritenuto incapace di etica, non è misconoscendo la pluralità dei valori presenti anche nella società non cristiana che si può stare nella storia e tra gli uomini secondo lo statuto evangelico. Come ha ricordato di recente un cattolico di attestata fedeltà, Giorgio Campanini, da questo acuirsi della tensione tra cattolici e laici può solo derivare un costo altissimo: l’accusa verso la chiesa di atteggiamenti impietosi e arcigni, poco rispettosi delle scelte del singolo e dunque privi di saggezza pastorale.

Ma questa situazione provoca profonde divisioni nel corpo ecclesiale, elemento di cui non si tiene conto e che i laici peraltro non riescono a discernere. La nostra chiesa negli anni post-conciliari ha sofferto dapprima forti tensioni a causa della contestazione e della contrapposizione tra resistenze al concilio e posizioni rivoluzionarie, quindi scontri abbastanza nascosti ma reali e profondi nella stagione dei movimenti ecclesiali (anni ’80-’90); in questi ultimi anni si stava abbozzando una possibilità di convergenza, una volontà di comunione, ma ora tutto sembra precipitare, e questi beni acquisiti a fatica paiono realmente compromessi. L’abbiamo già detto: molti cattolici soffrono, non riescono a comprendere non tanto il fatto che vengano ribaditi principi che per la tradizione della chiesa non possono essere taciuti né sminuiti, ma il modo, lo stile che sembra prevalere in questo confronto tra cattolici e laici

Ebbene, anche in questi “giorni cattivi” i cattolici ricordino che il futuro della fede non dipende mai da leggi dello stato, che anche a dispetto di leggi avverse ai cristiani o addirittura persecutorie verso di loro il cristianesimo ha conosciuto una grande crescita spirituale e numerica; ricordino che l’essere pusillus grex, “piccolo gregge” teso alla fedeltà al Vangelo ma anche attento agli uomini in mezzo ai quali vivono, e dunque ai segni dei tempi, permette loro di avere un “bel comportamento” e di essere messaggeri adeguati e fedeli all’annuncio che recano. I cristiani con le loro parole, le loro azioni e soprattutto con la virtù cardinale della moderazione, cioè della “temperanza”, devono favorire l’emergere di “quella legge inscritta nel cuore di ogni uomo”, l’emergere di quell’immagine di Dio che ogni essere umano, anche il non cristiano, porta in sé.

Anche nel suo difendere la famiglia, la chiesa, memore che proprio quella è immagine dell’alleanza tra Dio e il suo popolo, non può e non deve fomentare inimicizia, né tanto meno far sentire di non essere vicina nella misericordia, a quanti percorrono sentieri difficili ed enigmatici in cerca dell’amore, sovente contraddetto nelle vicende della vita… Compito e dovere della chiesa è mostrare attenzione alle sofferenze degli uomini, è far risaltare il bene e l’amore presenti anche in situazioni giudicate moralmente non conformi all’etica cattolica, è annunciare la buona notizia del Vangelo, che proclama l’amore più forte del peccato, la vita più forte della morte. Quanto poi ai cattolici impegnati in politica, è verissimo che alcune volte sembrano dimenticare l’ispirazione evangelica che dovrebbe plasmare la loro azione. Tuttavia occorre mostrare di aver fiducia in loro, non umiliandoli, non tenendoli “sotto tutela”, e senza mai prendere il loro posto: spetta infatti ad essi secondo la dottrina cattolica e l’etica della responsabilità cercare le soluzioni più adeguate, a livello più alto, al fine di costruire con gli altri cittadini non cristiani, in una situazione di pluralismo etico, culturale e religioso, la nostra società. La chiesa-gerarchia profetizza, annuncia, illumina, ma spetta poi ai fedeli cattolici operare le scelte politiche insieme agli altri cittadini.

Infine, vorrei ribadire l’invito ai cristiani a diffidare da chi sembra loro alleato nella difesa di valori in cui non crede, o da chi urla battagliero valori che sono centrali nel Vangelo, mentre in realtà smentisce ogni giorno con la propria vita quel che afferma. Come si fa ad accettare che qualcuno definisca “l’ascolto e l’accoglienza parole famigerate” e poi parli come cristiano in difesa della famiglia, per essenza luogo di accoglienza e di ascolto?

Nessuno dimentichi quanto, secondo la testimonianza contenuta nei diari del suo segretario, affermava Benito Mussolini: “Io sono cattolico e anticristiano”…

Enzo Bianchi
Comunità di Bose

La storia di Valentina

Segnalato da Francesca.

Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Comunicato Stampa
Sulla storia di Valentina costretta ad abortire, così come riportato dai giornali

Don Oreste Benzi ha rilasciato dalla Tanzania, in cui si trova, questa dichiarazione.

In ogni occasione in questi giorni si sta invocando di non usare la violenza.
Ma quale violenza è più grave di quella di un genitore che fa abortire la figlia?
Non esiste violenza più grave che massacrare una creatura indifesa che chiede solo di poter vivere e nascere.
Di fronte a questi delitti lo Stato tace e pensa solo ad inventare nuovi diritti che diritti non sono e a chi li ha per natura li toglie.
Questo è uno dei segni più terribili della decadenza della nostra società.

Come ha potuto un giudice non accorgersi del dramma di una creatura obbligata ad abortire il figlio contro la sua volontà, di una dramma così intenso che appena eseguita la violenza su di lei e il suo bambino ha minacciato di togliersi la vita?
Se si fosse messo in ascolto della ragazza forse avrebbe potuto cogliere il suo desiderio di maternità e tutelare lei e il bambino dalle pressioni della madre.

Gli stessi assistenti sociali e i medici, che hanno per legge il dovere di tutelare la maternità e la vita fin dal suo inizio (art. 1 L. 194/78), perché non hanno protetto queste creature?

L’ideologia della libertà della donna fa sì che la mamma incinta venga sempre più spesso lasciata sola e che operatori sociali, medici e giudici, con grande ipocrisia, accolgano, con apparente calore e tenerezza, queste donne, lavandosi poi le mani dei loro problemi e del loro bambino, offrendo su un piatto d’argento la soluzione più veloce.

Solo pochi giorni fa abbiamo incontrato una donna che, dopo aver scelto di salvare la propria creatura quando era già in ospedale, è stata poi chiamata a casa dal medico e convinta a tornare per l’aborto.

Come diceva Martin Luter King: “Non temo la cattiveria dei malvagi ma il silenzio degli onesti.”

Ora si vuole allontanare Valentina dai suoi affetti e metterla in una struttura di accoglienza.
Noi della Associazione Papa Giovanni XXIII ci rendiamo fin da ora disponibili ad accogliere Valentina in una delle nostre famiglie, dove possa riassaporare il valore della vita con un papà e una mamma e dei nuovi fratelli che le vorranno bene per il tempo necessario.

Don Oreste Benzi
Presidente Associazione Papa Giovanni XXIII
18 febbraio 2007

05 febbraio 2007

Settimana Sociale dei cattolici piacentini 2007

Isabella segnala una bella iniziativa, organizzata per domenica 11 febbraio nell'ambito della Settimana Sociale dei cattolici piacentini.

*Diocesi di Piacenza-Bobbio*

Bene comune. Bene di tutti gli uomini, bene di tutto l'uomo
Settimana Sociale dei cattolici piacentini

*Settore giovani di AC*

La tua fede non trattare
La fede: bene di ogni uomo?

Per domenica 11 febbraio, alle ore 21:00, presso il Teatro San Matteo, si svolgerà un incontro in dialogo con il cantautore Vinicio Capossela e il giornalista e scrittore Paolo Rumiz.

Le opere e gli scritti di questi due autori, soprattutto negli ultimi tempi, hanno spinto gli organizzatori a chiedere la loro presenza per un momento di confronto e di scambio in ordine al tema della settimana sociale.

L'ingresso alla serata sarà gratuito, però sarà necessario avere il biglietto che può essere prenotato e ritirato presso il Centro diocesano di Azione Cattolica, via San Giovanni, 7 a Piacenza. Se sei intenzionato a partecipare e se sai che ci sono altri amici che vogliono partecipare, o per qualsiasi altra info, chiama allo 0523.338686 e prenota il biglietto.

29 gennaio 2007

Proposta per la Quaresima

Messaggio da Lorenzo!

Ho proposto a Sisto di fare tutti i venerdì di Quaresima, verso le 21, una via Crucis a casa sua. Tutto ciò è da confermare, comunque se dovrà essere, sarà un appuntamento libero, oltre ai normali impegni del gruppo, diciamo che è rivolto a noi come singoli, più che a tutto il gruppo. Chi vuole pregare va su da Sisto, chi c'è c'è, chi non c'è non c'è!

Lorenzo


Che ne dite?

20 gennaio 2007

Bose, esercizi spirituali

Nei giorni 9-10-11 marzo 2007, a Bose, si svolgeranno gli esercizi spirituali con il Vescovo, per giovani oltre i 18 anni.

Iscrizioni
A partire dal 23 gennaio 2007, fino ad esaurimento dei 75 posti disponibili.

Per tutte le informazioni: www.pagiop.net

Loreto, settembre 2007

Agorà dei giovani italiani: sono aperte le iscrizioni per l’incontro nazionale di Loreto, previsto per settembre 2007.

L’agorà dei giovani italiani, tre anni di cammino che i vescovi hanno pensato per incoraggiare tutte le comunità cristiane a scommettere sulle nuove generazioni e per coinvolgere i giovani nell’evangelizzazione, entra nel vivo con l’apertura delle iscrizioni per l’incontro nazionale di Loreto, che sarà un’occasione per conoscere altri giovani e per testimoniare che è bello essere cristiani.

Per tutte le informazioni:
www.pagiop.net
www.agoradeigiovani.it

Due siti da visitare

Ecco due ottime recensioni di Francesca.

www.metodobillings.it

Un buon sito dove si può veramente trarre ispirazione per il percorso di educazione alla sessualità intesa come espressione della propria persona.

Un ottimo consiglio per le coppie che si avviano sinceramente e con trasparenza verso il matrimonio: su questo sito si trovano indirizzi di persone qualificate e di un centro che da tanti anni è pioniere nel campo delle relazioni matrimoniali e che vuole, per sua vocazione, esprimere Gesù Cristo in ambito familiare.

Le persone che ho conosciuto mi sono sembrate talmente belle, luminose e senza stupidi tabù. Coi valori giusti espressi nel modo giusto.

Insomma, una consolazione, nel panorama triste della media informazione che arriva su come gestire le dinamiche di coppia, soprattutto un fiore all'occhiello della chiesa italiana per quanto riguarda la conoscenza della fertilità umana e il rispetto del dono della vita.

Insomma, andate a sbirciare e attingete spesso, ci sono i valori retti. Come quando si va in alta montagna e si respira aria pulita. Regalatevi un po' di aria nuova!

www.avvenire.it

Un altro bel sito: dalla home si possono vedere tutti i documenti del papa, quindi anche le catechesi del mercoledì per l'udienza generale in Piazza San Pietro, l'Angelus della domenica e ogni altro intervento.

Tra ottobre e dicembre il papa ha parlato dei dodici apostoli e di San Paolo, facendo un ritratto di ognuno di loro per ogni mercoledì.

Importantissimo!

Invece che andare a sentire i teologi, andiamo a leggere quello che ci dice Benedetto XVI. Così serve internet!

17 gennaio 2007

13 gennaio 2007

Epifania e famiglia


Segue un breve riassunto dell'omelia del 6 gennaio: ogni contributo è ben accetto!

L'Epifania si può considerare come la festa della famiglia. L’Epifania, in questo modo, completa il senso del Natale.

Giuseppe e Maria rappresentano gli educatori. La Santa Famiglia aveva comunque dei limiti nella comunicazione: tra Maria e Giuseppe, tra Gesù e i genitori; si tratta però di un modello per noi, che siamo limitati, a fare del nostro meglio.

La coppia deve crescere in tre direzioni:
1. coniugalità
2. idealità / pensieri / principi
3. intimità nello scambio e nel dialogo.

Il primo miracolo di Gesù avviene in occasione delle nozze di Cana: come a sottolineare il valore del momento del matrimonio.

Nella famiglia e nella coppia il dialogo, la comunicazione sono essenziali. Ciò serve anche per comprendere che i figli non appartengono ai genitori: devono seguire la loro strada, non quella prevista dai genitori, che al contrario devono aiutarli a realizzarsi pienamente.

Maria medita le cose (tutte queste cose) nel suo cuore, dove hanno spazio sia il bene, sia il male. Niente va buttato via: tutto servirà per dare una risposta alle nostre domande, nel tempo; tutto avrà una spiegazione, ne verrà chiarito il senso.

Possiamo e dobbiamo trovare nel quotidiano i segni della bellezza di Dio, dell’amore di Dio. La prima lettura ha esortato: Alzati, rivestiti di luce, perché la Luce ci sta già arrivando. Dio ci viene incontro per farci uomini completi: siamo fatti per l’Infinito.